L’espressione inglese è ormai diventata dominante perché copre un campo semantico molto ampio: rispetto ai termini italiani romanzo, racconto, narrazione, narrativa, ecc. che restano limitati all’ambito letterario e al linguaggio verbale (orale e scritto), lo storytelling si applica anche al campo del visuale e soprattutto dell’immagine in movimento (video e cinema); inoltre, a differenza dei termini italiani citati sopra, lo storytelling comprende testi sia di fiction (di nuovo un termine anglosassone intraducibile, che comprende letteratura e cinema), sia di non fiction, come giornalismo, formazione, pubblicità, e altro.